Tante persone combattono ogni giorno contro numerosi problemi di salute.

Potremo prendere una pillola per un certo problema, un’ altra pillola per un altro problema, e una terza pillola per contrastare gli effetti collaterali delle prime due pillole. Potremmo persino dover prendere tante pillole diverse ogni giorno.

Ma spesso le pillole aiutano solo temporaneamente e talvolta dobbiamo continuare a prenderle per tutta la vita.

La nostra società fa principalmente affidamento su due approcci della medicina convenzionale: biochimico (farmaci) e chirurgico.

In alcuni casi questi potenti strumenti sono preziosi e aiutano moltissime persone. Gli interventi chirurgici possono salvare la vita ma persino la migliore delle operazioni lascia cicatrici indelebili o che possono limitare i movimenti.

Esistono però altrettanti sintomi, malattie e disturbi non debilitanti o che non mettono a repentaglio la nostra vita che cerchiamo di curare con farmaci da prescrizione e/o con la chirurgia.

In molti di questi casi queste soluzioni non sono le migliori e danno luogo a effetti collaterali indesiderati.

Ci troviamo di fronte ad un paradosso: nel tentativo di sopprimere certi sintomi, produciamo ancora più sintomi!

In realtà esistono altre strade percorribili oltre a quella farmacologica e chirurgica, per ottenere una salute duratura possiamo attingere all’ampio e ancora inutilizzato potenziale che consiste nel comprendere come funziona il sistema nervoso autonomo e affrontare le problematiche di salute in modo totalmente nuovo.

Dato infatti che il sistema nervoso autonomo regola importanti funzioni del corpo, quali la RESPIRAZIONE, la CIRCOLAZIONE, la RIPRODUZIONE e la DIGESTIONE, se questo non funziona correttamente ne possono derivare un’ ampia gamma di conseguenze.

 

Come funziona il sistema nervoso autonomo

Il sistema nervoso autonomo è parte integrante del sistema nervoso umano e il suo compito consiste nel supervisionare e regolare l’attività degli organi interni o “viscerali” ossia cuore, fegato, polmoni, cistifellea, stomaco, intestino, reni e gli organi sessuali.

I problemi ad uno di questi organi possono dunque insorgere a causa di un malfunzionamento del sistema nervoso autonomo.

Prima della teoria polivagale, di cui parleremo anche nei prossimi articoli, era opinione diffusa che il funzionamento del sistema nervoso autonomo avvenisse in base a due stati: Stress e Rilassamento.

La reazione di stress coinvolgeva il sistema simpatico, quella di rilassamento il sistema parasimapatico.

La reazione di stress è un meccanismo di sopravvivenza che si attiva quando ci sentiamo minacciati, permette al corpo di mobilizzarsi preparandolo a combattere o a fuggire. Quando siamo nello stato di stress tutto il nostro corpo è impegnato nel fronteggiare il pericolo e gli organi interni cooperano per supportare lo sforzo che i nostri muscoli devono sostenere.

Quando il pericolo è scampato o una volta che abbiamo vinto la “lotta”, subentra la reazione di rilassamento e rimaniamo in questo stato fino a che non si presenti una nuova minaccia.

Nel vecchio approccio lo stato di rilassamento veniva attribuito all’ attività del sistema parasimpatico, composto prevalentemente dal nervo vago, noto anche come decimo nervo cranico, che come tutti i nervi cranici ha origine nel cervello, o meglio nel tronco encefalico.

Riassumendo quindi secondo questo vecchio modello “Stress/Rilassamento”:

  1. I problemi di salute insorgono quando rimaniamo bloccati a lungo in uno stato di stress, mentre stiamo bene o guariamo quando siamo rilassati;
  2. Esistono solo due circuiti: il simpatico e il parasimpatico;
  3. Il sistema simpatico era associato alla funzione del nervo vago;
  4. Il nervo vago era solo uno.

 

Le cose sono cambiate: i 3 circuiti del sistema nervoso autonomo

La teoria polivagale, invece, riconosce per prima cosa che il nervo vago possiede due rami separati, ossia due nervi vagali distinti che hanno origine in due punti differenti.

Secondo questo nuovo modello dunque il sistema nervoso autonomo consiste in 3 circuiti neurali:

  1. Ramo ventrale del nervo vago, responsabile della reazione di rilassamento e coinvolgimento sociale;
  2. Sistema simpatico, responsabile della reazione di stress o “combatti/fuggi”);
  3. Ramo dorsale del nervo vago, responsabile della reazione di rallentamento, collasso e comportamento depressivo.

Questi 3 circuiti regolano le funzioni corporee in modo da mantenere l’omeostasi del nostro corpo.

Inoltre secondo la teoria polivagale il sistema nervoso autonomo non regola solo le funzioni dei nostri organi interni ma i 3 circuiti sono anche correlati ai nostri stati emozionali, responsabili del nostro comportamento.

 

Conclusioni

La teoria polivagale getta una nuova luce nello studio dei problemi di salute. Grazie alle nuove conoscenze sul reale funzionamento del sistema nervoso autonomo è possibile affrontare difficoltose problematiche di salute in maniera nuova e più funzionale e senza effetti collaterali.

Secondo questo nuovo approccio l’obiettivo è ottimizzare il funzionamento del sistema nervoso autonomo, puntando sulla salute del nervo vago, fare cioè in modo che funzioni perfettamente.

 

"Che sia possibile osservare qualcosa o meno dipende dalla teoria che si utilizza. Solo la teoria decide cosa può essere osservato" 
Albert Einstein